Sospiro e forse un giorno, qualcosa, cambierà. Nulla più di questa triste realtà mi farà male e vivrò bene, in pace assaporando i dolci frutti di madre natura vivendo la vita anche col vento contrario guardando in faccia la tristezza e dicendole: «via, non ho più voglia della tua pesante presenza». Già da troppo sono solo, con me stesso e solo un po’ me ne pento. Ma ormai sento il peso del tempo e il quintale del buio che ho davanti come un inchiostro di china rovesciato sul foglio. Breve commento Questi versi sono stati scritti in un periodo abbastanza negativo che stavo affrondando. Col senno di poi posso dire (e dirmi) che la speranza non deve mai morire, e sì, anche se è un clichè è comunque vero: mai perdere la speranza. Ridevo anche solo a pensare a frasi del tipo: «Non c’è notte tanto lunga e buia che impedisca al sole di risorgere» perchè mi concentravo troppo sul termine notte e non su giorno. Quindi, se posso darvi un consiglio: non concentratevi troppo sulla notte che state passando ma guardate avanti, e immaginate il sole che sorgerà. Chè sorgerà, non preoccupatevi. E anche se l’avrete sentito dire mille volte, o diecimila, andate avanti comunque e provateci, almeno. Poi guardarete indietro ai vostri errori, alla vostra tristezza, e vi sembrerà soltanto di guardare un cubetto di zucchero che si scioglie nel caffè.