Il genio compone, il taxi di notte va, i boulevards mi passano accanto, l’occhio fissa lo sbrilluccichio penetrante delle lucine accese e colorate della strada trafficata, sento l’ispirazione, penso a te che nemmeno mi pensi che dormi, qui, che potrei averti. Ma io non posso, tu non puoi. Entrambi prigionieri di un dolce estraneo ma comune tempo passato.