Le calme notti d’estate
la luna che ci guarda da lassù
l’aroma di zampirone e il padre che urla
“dove sei? Vieni quaggiù”.
I grilli friniscono e nient’altro s’ode
se non un lieve sussurro di vento
che muove flebili gli aghi dei pini.
Veloce rincaso, mi corico nel letto
guardo il duro massello della parete e
arriva la madre, con in mano un’orzata
la sorseggio.
La luce si spenge, ma la luna resta
dolce amica ed unica compagna
di amorevoli sonni sotto il tuo velo.